Oppioidi contro la lombalgia, la conferma tedesca
I risultati di una ricerca tedesca sull’efficacia degli oppioidi per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da lombalgia.
Non è un falso stereotipo che i tedeschi facciano le cose in grande, anche nella ricerca. L’estensione del campione delle loro indagini e delle pagine impiegate per le loro pubblicazioni è un dato reale, che del resto suscita periodici commenti tra l’ironia e l’ammirazione. La loro ultima indagine sulla terapia del dolore ne è una conferma, che a sua volta ne contiene altre, anzitutto sull’efficacia degli oppioidi per migliorare la qualità della vita delle persone.
Sono stati coinvolti nella ricerca in Germania, pubblicata sull’International Journal of General Medicine, ben 88 centri medici, e 901 pazienti affetti da mal di schiena, con lombalgie più o meno gravi. Ed è stato valutato l’effetto di un periodo di trattamenti di dodici settimane, in relazione alle diverse entità del disturbo iniziale, incluso (con modalità “randomizzate”, quindi casuali tra un caso e l’altro) quello lieve su cui le linee-guida tedesche, come quelle dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, pongono ancora qualche paletto ostativo.
L'esito della ricerca è che la terapia oppiacea ha comportato un sollievo sensibile per tutti, sia tramite ossicodone/naloxone, che con l'ossicodone che con la morfina. L’elenco è qui posto nella gerarchia dell’emersa efficacia. I miglioramenti con il primo sono computati al 65,2%, il secondo al 49,6%, il terzo al 48,2%. Tali cifre vengono calcolate sulla base del parametro internazionale del “punteggio EQ-5D”, che include le dimensioni della mobilità, cura di sé, attività usuali, dolore/fastidio, ansia/depressione. Si tratta dunque di una variabile che tiene correttamente conto della natura specifica e complessa del dolore, considerandone l’insieme degli aspetti fisici e psicologici, entrambi cruciali.
Si stima che il cosiddetto “low back pain” colpisca a vario titolo il 40% della popolazione, specie nel mondo occidentale (probabilmente per l’abbondanza di scrivanie), percentuale che si raddoppia se si include coloro che hanno avuto almeno un problema di lombalgia nella vita. Viene reputato “ la causa principale di disabilità” nel mondo. Sono dati che reclamano il diritto alla cura. E il ricorso alle evidenze della scienza.
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