Legge sul dolore, questa sconosciuta
Il 15 marzo è passato, sicché sono oramai trascorsi oltre sette anni dal varo, in quella data, dell'agognata legge 38, che riconosce la terapia del dolore e le cure palliative come un “diritto”, in quanto tale tutelato dal Servizio Sanitario.
Il 15 marzo è passato, sicché sono oramai trascorsi oltre sette anni dal varo, in quella data, dell'agognata legge 38, che riconosce la terapia del dolore e le cure palliative come un “diritto”, in quanto tale tutelato dal Servizio Sanitario. Un testo che collocherebbe il nostro paese all'avanguardia a livello mondiale, a detta degli stessi operatori sanitari. “Un esempio di grande civiltà”, ha ricordato anche la Ministra della Salute Beatrice Lorenzin.
Tutto bene, dunque? Purtroppo no, a leggere tra l'altro i dati di un'estesa indagine presentata proprio in questi giorni dall'Osservatorio in materia della Fondazione Gigi Ghirotti, che ha coinvolto oltre 13mila persone affette da dolore cronico. E il dato che subito salta agli occhi è che quasi due terzi degli intervistati neppure l'esistenza della legge.
A questo conseguono i difetti terapeutici. Quasi la metà dei pazienti convive col dolore da sei mesi senza aver trovato alcuna soluzione, e il 17% è in tale condizione da oltre cinque anni. Colpa della scarsa informazione, ma qualche responsabilità è anche in parte degli addetti ai lavori, considerando che solo il 35% dei pazienti è indirizzato dal proprio medico a una visita specialistica nei centri attrezzati.
A tutto ciò si aggiunge il nodo dei costi, perché sono davvero tanti. Da un'altra ricerca, condotta dall'Università di Parma, emerge che il costo sociale medio annuo del dolore cronico è di oltre 4500 euro, per un totale stimato a più di 70 miliardi l'anno. Oneri terapeutici, ma anche costi legati alla perdita di produttività, e in alcuni casi del lavoro. Presi in carico per circa un terzo dal Servizio Sanitario, il resto alle famiglie. “E' inaccettabile che chi è solo o povero non possa ricevere il sollievo”, commenta un'altra, ex, Ministra della Salute, Livia Turco.
Poi ci sono le buone notizie, quelle legate alla crescita degli “hospice” specializzati e agli alti livelli di soddisfazione dichiarati dai pazienti che li hanno frequentati. E poi c'è la buona volontà dimostrata dal lavoro di tanti, incluso il mondo associativo. Dall'associazione Hope, presieduta da Beatrice Ferragamo, il lancio di un numero verde dedicato, l'800894140. La legge 38 ha stabilito il diritto a non soffrire, e il primo passo contro il dolore è proprio quello di uscire dal silenzio
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