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Hpv: un virus da prevenire

L’infezione da Papillomavirus (Hpv) è una delle più comuni malattie sessualmente trasmissibili ed è causa necessaria affinché si sviluppi il cancro al collo dell’utero. Dopo quello alla mammella, si tratta del secondo tumore più frequente tra le donne dell’Unione Europea di età compresa tra i 15 e i 44 anni. L’Hpv si trasmette durante i rapporti sessuali, anche non completi, per contatto diretto tra la cute o le mucose di un soggetto infettato. Il profilattico garantisce una prevenzione dalla maggior parte delle infezioni batteriche e virali, ma l’infezione da Hpv è caratterizzata dal fatto che, se il virus si trova su un tratto di pelle non coperta, la trasmissione può avvenire ugualmente. Nonostante ogni anno in Italia si registrino circa 3.500 nuovi casi di persone contagiate da Hpv , gli effetti di questa patologia sono sottovalutati dagli adolescenti e dai loro genitori. Come ha sottolineato Susanna Esposito, direttore UOC Pediatria 1 Clinica, Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano e Presidente della Società italiana di Infettivologia Pediatrca: “Nel mondo, circa il 70 per cento delle donne entra in contatto con il virus Hpv almeno una volta nella vita e la maggiore prevalenza di infezioni da Hpv si riscontra all’età di 20 anni, proprio in coincidenza con il recente inizio dell’attività sessuale”. Per questo motivo, l’Organizzazione mondiale della sanità e le autorità sanitarie di tutti i Paesi raccomandano una vaccinazione Hpv precoce, tra le pre-adolescenti, in particolar modo prima dell’inizio dell’attività sessuale, perché, così facendo, la protezione offerta dal vaccino risulta maggiore.

 

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