Il Paracetamolo ha un potere antipiretico ed antidolorifico e può essere associato a numerosi altri farmaci, tra cui gli antinfiammatori (anche FANS). Normalmente è associato in molte formulazioni con oppiacei (codeina, tramadolo, ossicodone...) per potenziarne l'effetto analgesico. Se ritenuto necessario, non vedo perché non debba essere associato a corticosteroidi, anche se mi sembra eccessivo l'utilizzo di bentelan e paracetamolo per il trattamento di sindromi influenzali, tosse e raffreddore. Per la tosse, soprattutto notturna, può essere utile l'associazione con codeina ( co-efferalgan, tachidol). Attenzione, non somministrare paracetamolo ad epatopatici! Saluti, Marco Bartolucci

L'associazione paracetamolo-betametasone è potenzialmente possibile, ma come consigliato precedentemente dal Dott. Bartolucci sicuramente inopportuna per trattare semplici sintomi influenzali. L'ipertermia non va poi prevenuta, ma eventualmente controllata ed il paracetamolo, data la sua selettività sulla COX3, è il farmaco d'elezione. Per alleviare i sintomi del raffreddore è bene assumere decongestionanti nasali locali o sistemici (contenuti in alcuni farmaci già in associazione con il paracetamolo stesso), mentre per la tosse può esser sufficiente uno sciroppo sedativo o mucolitico in ragione della natura della stessa. Saluti, Giuliano Zappi.

Fermo restando il parere del medico curante che è assolutamente necessario, il raffreddore può essere di origine virale o di natura allergica e pertanto il paracetamolo aiuta diminuire i sintomi come ipertermia(febbre) e infiammazione senza in realtà curare il raffreddore. Il cortisone, a sua volta diminuisce le risposte dell'organismo a tali sintomi. Avverrebbe una sovrapposizione comunque dei due farmaci che maschererebbe altri sintomi importanti ( ad esempio asma,) e pertanto può non essere una buona scelta.